“Il designer deve essere consapevole della sua responsabilità sociale e morale. Perché il design è lo strumento più potente che l’uomo abbia mai avuto con cui plasmare i suoi prodotti, i suoi ambienti e, per estensione, se stesso. Il designer deve analizzare il passato oltre che le conseguenze future prevedibili dei suoi atti”.
(Victor Papanek, Design for the Real World, 1971)
Siamo convinte che un buon design (ovvero una buona progettazione, fin dal principio) sia il miglior punto di partenza per ripensare la moda. Proprio in questa fase, infatti, si definisce un buon progetto, che alla base parla di upcycling, circolarità, e sostenibilità in tutti i suoi aspetti.
Ma, come diciamo sempre, essere SLOW significa anche partire dalle relazioni: per questo il progetto di DOS per la Design Week di quest’anno ha risuonato…
IL PROGETTO ID_EXE
Il mondo virtuale che abbiamo abitato nell’ultimo periodo ha distrutto gran parte dell’intimità e delle relazioni a cui eravamo abituati. Si configura così un nuovo scenario in cui nel progetto dello spazio pubblico urbano si manifestano nuove necessità e nuove possibilità: per affrontare questa sfida è necessario ripensare l’approccio al progetto, partendo dalla relazione tra tutti gli elementi in gioco.
Non a caso, dunque, il progetto ID EXE , il primo distretto diffuso del design, proposto da D.O.S. Design Open Spaces , ed arrivato alla sua terza edizione, propone un nuovo tema: REdesign the RElationship, riprogettare la relazione uomo-uomo, uomo-prodotto, uomo-ambiente.
All’approccio tradizionale di esposizione di un prodotto il progetto offre un’alternativa innovativa, che sfrutta il potenziale di strumenti tecnologici “semplici” e facilmente adattabili, come la realtà aumentata e i filtri Instagram, cosicché attraverso il contenuto digitale sia possibile riscoprire la città.
Il progetto propone uno sguardo nuovo, che rompe le barriere tra online e offline, dove il design diviene lo strumento per operare processi di trasformazione e valorizzazione urbana e sociale. Il distretto diffuso è composto da diverse location fisiche e da tantissimi PIXEL ATTIVATORI, che permetteranno di osservare e conoscere opere e progetti di design attraverso il semplice uso del cellulare: scansionando le decine di pixel blu diffusi in giro per la città, è possibile scoprire virtualmente le opere di designers italiani e internazionali.
MADE OF: UNUSUAL MATERIALS IN DESIGN AND FASHION
Per l’occasione abbiamo proposto una mostra fisica, che coniugasse moda, design e i principi che ci guidano.
Così è nato il concept di MADE OF: UNUSUAL MATERIALS IN DESIGN AND FASHION: ispirata dalla vocazione dello spazio che l’ha ospitata (Debass, una materioteca in Via Vigevano, nel cuore del distretto del design) , la collettiva ha riunito una selezione di brand e designer che esplorano l’utilizzo di materiali atipici nel design e nella moda: dai materiali bio-based al riutilizzo degli scarti, l’attenzione è rivolta ai processi di lavorazione, in grado di combinare sapientemente le esperienze tradizionali con le nuove tecnologie.
Ma c’è di più: artigianalità, ricerca e sperimentazione qui si uniscono al concetto di upcycling e a quello di economia circolare, invitando a riflettere sul ruolo della moda e del design nell’innescare un cambiamento di prospettiva riguardo al tema della sostenibilità.
Che si tratti dunque di nuovi approcci ai materiali tradizionali o di sfruttare il potenziale di uno scarto come materia prima, Made Of vuole accompagnarvi in un percorso che vi invita a uscire dalla comfort zone e a immergervi in nuovi processi creativi.
L’allestimento della mostra, realizzato a sua volta con materiali atipici e solitamente destinati all’edilizia (e che poi verranno riutilizzati a questo scopo, in un’ottica di circolarità), vuole ricordarci un concetto essenziale: inventiva e immaginazione sono strumenti fantastici al nostro servizio, che ci permettono di trasformare la realtà che ci circonda in modi del tutto nuovi e inaspettati.
Per l’occasione, insieme al team di ID EXE sono stati selezionati sei brand del network, che hanno esposto le proprie creazioni.
UN EVENTO SENZA RIFIUTI… ESISTE?
Fondamentale, poi, è stato ragionare insieme al team di DOS sull’impatto che un progetto così ampio come quello della Design week ha sulla città e sull’ambiente, perché, per tornare al concetto espresso al principio, il “buon design” (anche di un evento!) è nostra responsabilità.
Eccone allora un esempio: quelli che vedete qui sotto sono gli unici scarti prodotti (le stampe dei pixel attivatori) per tutto il palinsesto e per tutta la settimana di eventi.
Good job!