MAGMALAB
MAGMALAB
MagmaLaB è un laboratorio artigiano nato nel 2011, l’idea iniziale era di progettare e realizzare manufatti artistici trasformando, rigorosamente a mano, diversi materiali di scarto.
La svoltà è arrivata nel 2014, col progetto Aquamadre, finalizzato a sperimentare le potenzialità creative delle plastiche di recupero, primo fra tutti il polietilene tereftalato (PET).
Negli anni successivi il progetto si è evoluto, focalizzandosi sull’ideazione e creazione di ‘gioielli contemporanei’ per i quali il materiale principale è proprio il polietilene di recupero, una plastica di uso comune e dalle caratteristiche estetiche e strutturali sorprendentemente eclettiche.
Otteniamo questa “materia prima” recuperando e trasformando in lastre le più usate bottiglie di acqua, latte e altre bibite. Da queste lastre, attraverso le tecniche artigianali che abbiamo sviluppato nel tempo, otteniamo gli elementi bidimensionali o tridimensionali che andranno a comporre i modelli presenti nelle nostre collezioni.
Il polietilene è leggerissimo ed infrangibile e, negli anni, lo abbiamo utilizzato mantenendo la sua naturale trasparenza ma, anche, donandogli opacità: scegliendo di conservarne la superficie lucida e brillante oppure lavorandola con un procedimento di sabbiatura per conferirle un aspetto “matte” e vellutato.
Inizialmente i colori presenti nelle nostre linee sono stati quelli della materia prima originaria, ai quali, in alcuni casi, abbiamo aggiunto una patinatura di grafite per ottenere tonalità più scure. Recentemente un nuovo studio sul colore ci ha permesso di ampliare la palette cromatica a nostra disposizione. L’utilizzo di pigmenti su una base neutra è stato la chiave per ottenere tinte e sfumature inedite che arricchiscono le proposte dei nuovi cataloghi.
La svoltà è arrivata nel 2014, col progetto Aquamadre, finalizzato a sperimentare le potenzialità creative delle plastiche di recupero, primo fra tutti il polietilene tereftalato (PET).
Negli anni successivi il progetto si è evoluto, focalizzandosi sull’ideazione e creazione di ‘gioielli contemporanei’ per i quali il materiale principale è proprio il polietilene di recupero, una plastica di uso comune e dalle caratteristiche estetiche e strutturali sorprendentemente eclettiche.
Otteniamo questa “materia prima” recuperando e trasformando in lastre le più usate bottiglie di acqua, latte e altre bibite. Da queste lastre, attraverso le tecniche artigianali che abbiamo sviluppato nel tempo, otteniamo gli elementi bidimensionali o tridimensionali che andranno a comporre i modelli presenti nelle nostre collezioni.
Il polietilene è leggerissimo ed infrangibile e, negli anni, lo abbiamo utilizzato mantenendo la sua naturale trasparenza ma, anche, donandogli opacità: scegliendo di conservarne la superficie lucida e brillante oppure lavorandola con un procedimento di sabbiatura per conferirle un aspetto “matte” e vellutato.
Inizialmente i colori presenti nelle nostre linee sono stati quelli della materia prima originaria, ai quali, in alcuni casi, abbiamo aggiunto una patinatura di grafite per ottenere tonalità più scure. Recentemente un nuovo studio sul colore ci ha permesso di ampliare la palette cromatica a nostra disposizione. L’utilizzo di pigmenti su una base neutra è stato la chiave per ottenere tinte e sfumature inedite che arricchiscono le proposte dei nuovi cataloghi.